Tenore

Nell'arte del canto, il termine tenore designa sia la più acuta delle voci maschili, sia il cantante che la possiede, sia il suo registro peculiare.

La tipica estensione della voce di tenore è di due ottave: dal do della seconda al do della quarta, comunemente detto "do di petto", che per altro i tenori intonano assai raramente.


Caratteri generali

Il nome "tenore" viene dal verbo latino teneo, che significa "mantenere, far durare". Nelle armonie a quattro voci tipiche dei corali, la voce del tenore è la seconda a partire dal basso: seguono verso l'alto le voci femminili di contralto e di soprano.
Nella musica medievale colta occidentale, la voce del tenore mantenne fino al XVIII secolo un’estensione limitata, simile a quella dell’odierno baritono ed era sempre assegnata al cantus firmus, la melodia principale nelle composizioni polivocali. Le altre voci aggiungevano armonia e il contrappunto al tenore. Al contrario, nel melodramma, al tenore venivano assegnate parti di antagonista rispetto alla voce del castrato. In età romantica, con la crescente crisi dei cantanti evirati, assunse nel melodramma il ruolo di protagonista, ampliando verso l'alto l’estensione vocale e adottando anche negli acuti estremi la cosiddetta "impostazione di petto".


Tipologie di tenore
Tenore leggero o di grazia: voce chiara, di limitato volume ma agile; spazia nella zona acuta del registro ed è fornito di capacità virtuosistiche.
Tenore lirico: voce calda, piena e ricca; spazia dalla zona centrale a quella acuta ed è adatto ad una spiegata cantabilità. Il tenore lirico si suddivide a sua volta in due categorie, il t. lirico vero e proprio e il t. lirico di mezzo carattere o lirico-leggero.
Tenore lirico spinto: è un tenore lirico la cui voce è dotata in natura di maggior volume; spazia dalla zona centrale a quella acuta. All'occorrenza, può spingersi fino a tonalità drammatiche.
Tenore drammatico o di forza: voce ricca, piena, di timbro scuro e intenso volume; spazia nella zona centrale del registro ed è portato agli accenti forti.

Varianti di tenore

Vengono considerate sottocategorie di tenore:

Heldentenor (dal tedesco, tenore eroico): è una variante di tenore drammatico impiegata nei ruoli wagneriani; basa l'emissione sul registro centrale ed è caratterizzato da voce di timbro baritonale e potenza superiore.
Tenore robusto: è un tenore drammatico specializzato nei ruoli verdiani; è molto simile all'Heldentenor da cui differisce solamente per il maggiore utilizzo del registro acuto.
Baritenore: è un tenore dalla voce "baritonaleggiante" sia, spesso, nel colore, sia, soprattutto, nell'estensione che si muove ai confini tra quella del tenore e quella del baritono; la sua tessitura è sostanzialmente centralizzante; esso fu l'unica forma di tenore utilizzato nell'opera italiana per tutto il periodo barocco e fino agli inizi del XIX secolo.
Haute-contre: è un tipo di tenore caratterizzato da voce dal timbro chiarissimo e dalla notevole estensione nel registro acuto, eseguito sempre in falsettone (quasi a riecheggiare il contraltista castrato di stampo italiano), il quale fu impiegato nell'opera francese, nei ruoli da "primo uomo" tipologicamente affidati in Italia ai castrati, a partire da Lully e fino alle esperienze francesi di Rossini e a Giacomo Meyerbeer.
Tenore contraltino: può essere considerata la variante italiana della haute-contre, da cui peraltro si sviluppò in maniera sostanzialmente indipendente; esso fu introdotto da Rossini sui palcoscenici italiani al momento dell'estinzione dei castrati, elevando moderatamente l'estensione centralizzante, da baritenori, dei "tenorini" di mezzo carattere impiegati nell'opera buffa, ma rendendo acutissima la tessitura utilizzata per loro e dando il massimo sfogo alle tecniche virtuosistiche della coloratura. Tale tipologia di tenore passò poi agli operisti della generazione successiva, e confluì rapidamente, estinguendosi, nelle nuove categorie del tenorismo di stampo romantico.
Controtenore: con questo termine generale venivano definiti gli uomini falsettisti la cui importanza venne soppressa con l'apparizione dei cantanti castrati. Al giorno d'oggi la particolarissima e abbastanza rara voce del controtenore designa un cantante maschio in grado di cantare nelle tessiture del soprano,mezzosoprano o contralto utilizzando la tecnica del falsetto. In base all'estensione i controtenori vengono chiamati anche sopranisti, mezzosopranisti,contraltisti. Tale tipologia vocale, essendo assai rara e preziosa, è molto ricercata nell'opera barocca perché molto spesso e volentieri questo repertorio viene interpretato da cantanti di sesso femminile mentre per essere precisi dovrebbe essere cantato da cantanti uomini.